Buttiamo giù i monumenti?

09 maggio 2023 / ore 18:30

18.30: proiezione e dibattito
Con: Valerio Ciriaci, Isaak Liptzin e Lisa Parola
Modera: Francesca Guerisoli, direttrice del MAC di Lissone.

Buttiamo giù i monumenti?
La difficile relazione tra storia e monumenti

Proiezione del film Stonebreakers (2022) e successivo dibattito alla presenza del regista Valerio Ciriaci, del produttore e direttore della fotografia Isaak Liptzin e della scrittrice, storica dell’arte e curatrice Lisa Parola, autrice di Giù i monumenti? Una questione aperta (Einaudi, 2022). Modera l’incontro serale Francesca Guerisoli, direttrice del Mac di Lissone. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

La serata sarà preceduta da una matinée dedicata alle scuole con gli studenti del Liceo Scientifico Luigi Cremona di Milano e dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

L’appuntamento è parte del percorso di indagine sulla relazione tra corpo, incontro e monumento condotto da Gianni Moretti e Chiara Ronzoni, curatori del programma dei Virus! 2023 della Fondazione. Vi aspettiamo!


Stonebreakers è risultato vincitore al Festival dei Popoli 2022 di una menzione speciale per il miglior documentario italiano, del premio del pubblico, e del premio Imperdibili, ed è stato presentato in anteprima USA all’Independent Film Festival Boston nell’Aprile del 2023.
Stati Uniti, 2020: nel mezzo della rivolta Black Lives Matter e dell’elezione presidenziale, scoppia la battaglia sui monumenti storici. Un conflitto culturale che travolge statue di Cristoforo Colombo, confederati e padri fondatori, e mette in discussione il racconto mitico americano. Esplorando un panorama memoriale in trasformazione, Stonebreakers interroga il rapporto tra Storia e lotta politica in un’America che, mai come oggi, è chiamata fare i conti con il proprio passato.

Giù i monumenti? Una questione aperta. Oggi più che mai abbiamo cambiato il modo di guardare ai monumenti. Non più solo ricordo del passato ma anche informazione preziosa sul presente. Oggi i monumenti sono abbattuti, cancellati o modificati. È già accaduto molte volte nella storia e sempre durante svolte epocali, come per esempio gli anni della Rivoluzione francese o quelli della decomunistizzazione nell’Europa dell’Est. È quindi il momento giusto per provare a rispondere ad alcune domande cruciali: qual è il ruolo dei monumenti? Perché suscitano così tanto scalpore? Ed è giusto, talvolta, abbatterli? Una questione aperta, tra arte e democrazia. Stalin, Roosevelt, Saddam: i monumenti crollano. Quando la storia cambia direzione, le statue tornano ad avere voce. Una voce talmente forte che spinge a cancellare ciò che nel presente è ritenuto troppo doloroso. Una scelta che fa discutere.

Valerio Ciriaci è un documentarista italiano che vive negli Stati Uniti. Nato a Roma, Valerio si laurea in Scienze delle Comunicazione all’Università La Sapienza nel 2011, con una tesi su Jean Rouch e l’etno-fiction. Nello stesso anno si trasferisce a New York per frequentare il corso di cinema documentario della New York Film Academy. Nel 2012 fonda la casa di produzione Awen Films, con la quale realizza documentari indipendenti, video editoriali e altre produzioni audiovisive. I suoi corti documentari, Melodico (2012), Treasure – The Story of Marcus Hook (2013) e Iom Romì (2017) sono stati selezionati in numerosi film festival internazionali, tra cui Big Sky Documentary Film Festival, Hot Springs Documentary Film Festival, Bari International Film Festival e New York Jewish Film Festival presso il Lincoln Center. Nel 2015 realizza il suo primo lungometraggio, If Only I Were That Warrior, vincitore del Premio Imperdibili al 56˚ Festival dei Popoli e del Globo d’Oro 2016 per il miglior documentario italiano. Nel 2019, al 60˚ Festival dei Popoli, presenta Mister Wonderland, che riceve il premio ‘Il Cinemino’ e verrà in seguito diffuso sulla Rai in Italia e su PBS negli Stati Uniti.

Lisa Parola, storica dell’arte e curatrice indipendente, è esperta di arte pubblica, ambito nel quale opera dalla metà degli anni Novanta in qualità di co-fondatrice del gruppo curatoriale a.titolo di Torino. A partire dalla dimensione pubblica dell’arte, da tempo indaga la relazione tra il monumento, l’arte, la sfera politica e sociale. Parti della sua ricerca sono state pubblicate in testate di settore (“Artribune”, “roots§routes”, Giornale dell’Arte) e presentate come spunto di riflessioni in mostre e lezioni. È inoltre co-autrice di pubblicazioni in tema di politiche culturali e sistema dell’arte. Nel 2018 cura la prima personale in Italia dell’artista turca Fatma Bucak alla Fondazione Merz in collaborazione con la Fondazione Sardi per l’Arte. Nello stesso anno, nell’ambito della fiera Artissima ha coordinato Carol Rama_100 anni di seduzione: un progetto speciale sull’opera dell’artista con opere provenienti dalla collezione di Edoardo Sanguineti e acquisite dalla Fondazione Sardi. È stata tra i mediatori culturali per la candidatura di Matera a Città capitale europea della Cultura. Ha inoltre collaborato con istituzioni e spazi no profit quali l’Università degli Studi di Torino e il progetto Quartz. Nel 2022 pubblica per Einaudi Editore Giù i monumenti? Una questione aperta.

Francesca Guerisoli (Ph.D) è direttrice artistica del MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone e guida il programma espositivo di Fondazione Pietro e Alberto Rossini, incentrato su nuove produzioni. Collabora al programma curatoriale della Quadriennale di Roma ed è nella redazione del trimestrale “Quaderni d’arte italiana”, Treccani. Insegna “Arte e Architettura”, “Linguaggi della Fotografia” e “Musei, mostre d’arte e turismo” all’Università di Milano-Bicocca. Tra le sue pubblicazioni: La città attraente (con M. Colleoni, Egea, 2014), Ni una mas (Postmedia Books, 2016), “Contemporary Art and Urban Attractiveness” (in Making Prestigious Places, Routledge, 2017), “Musei d’arte contemporanea tra storia, ricerca, produzione e promozione” (in Città in controluce, n. 39/40 – Ottobre 2022), “I luoghi dell’arte nello spazio urbano” (in Enciclopedia Sociologica dei Luoghi, Ledizioni, 2020) e ha scritto la prefazione all’edizione italiana del libro di Miwon Kwon, One Place After Anoter. Site-specifi Art and Locational Identity (The MIT Press, 2002 – Postmedia Books, 2020). Ha collaborato con Alfabeta2, ArteeCritica e Il Sole 24 Ore.


INGRESSO LIBERO
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Info: info@illazzaretto.com

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Questo articolo è stato scritto da Federico