A ROOM OF ONE’S MADNESS
Data: Festival della Peste! (12-15 novembre)
Luogo: world wide web
Una performance interattiva a cura di
Cristina Negro, Simone Lampis, Roberta Secchi
Cos’è
A Room of One’s Madness riprende il lavoro iniziato a febbraio con Save Madness!, coinvolgendo nella sua realizzazione i partecipanti al laboratorio, allora attivato e poi sospeso per l’emergenza Covid-19. L’obiettivo è quello di canalizzare il lavoro sulla follia nella creazione di un’inedita performance interattiva con gli spettatori. Ogni spettatore sarà singolarmente “trasportato” in una Stanza della Follia, grazie alla possibilità delle Breakout Rooms della piattaforma Zoom. In ogni Stanza, ad attenderlo, ci sarà un diverso personaggio con il suo particolare costume, il suo ambiente, i suoi oggetti, il suo corpo, la sua storia, il suo modo di guardare il mondo, vivere e interagire. Ogni spettatore attraverserà tutte le stanze, in un percorso unico che mescola senza soluzione di continuità dialogo, azione e contemplazione.
Come funziona
Ogni spettatore dovrà iscriversi al percorso che si svolgerà sulla piattaforma Zoom (durata 60 minuti ca). Ciascun percorso si compone di un momento iniziale e di uno conclusivo a carattere collettivo. Dopo l’introduzione, ogni spettatore verrà “inviato” nelle singole Stanze dei personaggi Folli, li potrà ascoltare e vedere e ci potrà dialogare. Le Stanze saranno caratterizzate in maniera specifica dal punto di vista visivo, fisico, musicale e sensoriale. Ciascuno spettatore cambierà successivamente Stanza (l’host dell’incontro li sposterà da una stanza all’altra), incontrando un nuovo Personaggio o una nuova coppia di Personaggi e facendo una nuova esperienza che la/lo metterà un connessione con un diverso tipo di Follia, con una diversa possibilità di interpretazione personale della realtà.
INFO info@illazzaretto.com | Tel. +39 0245370810
BIO
Simone Lampis studia filosofia e dal 1999 comincia la sua formazione teatrale presso il Progetto di Ricerca Teatrale I Servi di Scena di Milano, ora Teatro La Madrugada, nel quale è tutt’ora Operativo. Nel corso degli anni, parallelamente al lavoro nell’ensemble, frequenta seminari con: Mario Barzaghi (Teatro dell’Albero);Torgeir Wethal, Julia Varley, Roberta Carreri, Tage Larsen (Odin Teatret), Juan Carlos Gené, Piotr Borowski, Thomas Leabarth. Dal 2001-2010 è stato allievo di Bharata natyam (Teatro danza Classico Indiano) del Maestro Ujwal Bhole. Dal 2007 al 2013 è membro del progetto internazionale di ricerca teatrale “Regula contra Regulam”diretto da Raul Iaiza, in collaborazione con il Grotowski Institute di Wroclaw (PL). Nel 2012 è coofondatore, assieme a Tiziana Tricarico, di Diaphanès Teatro. Produzioni:“…viene il mattino Azzurro” “Mi e Ti”, con la regia di Mario Barzaghi. Con “Il Draaago” e “Simurgh”, spettacoli di strada con trampoli, del Teatro dei Venti di Modena, è stato in scena dal 2012 al 2017. Svolge attività di pedagogia teatrale con bambini, adolescenti, adulti, anziani e nell’area del disagio psichico, in Italia e all’estero.
Cristina Negro (Milano 1963) danzatrice, performer, formatrice. Laureata in Lettere Moderne. Formatasi in Italia e in Francia, ha conseguito a Parigi il Diploma di Stato per la danza contemporanea. Tra i suoi maestri Dominique Dupuy, Carolyn Carlson, Teri Weikel, Masaki Iwana, Roberto Castello. Integra i suoi studi con la pratica dello Yoga, del Feldenkrais, della Danza Sensibile, uso della Voce. Docente a contratto presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca all’interno della Facoltà di Scienze della Formazione. Conduce laboratori di espressione corporea all’interno delle scuole elementari come docente del progetto Mus-e. Direttrice artistica dell’Associazione Culturale Takla Improvising Group.
Roberta Secchi è nata e cresciuta in Sardegna. Ha conseguito l’International Baccalaureate all’United World College di Duino (TS) e poi il Diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo una permanenza in India di nove mesi e l’incontro con La canoa di carta di Eugenio Barba ha dirottato per molti anni tutte le sue energie verso il teatro che oggi stranamente si chiama fisico, come se a esservi coinvolto fosse solo il corpo e non tutta la persona. Nel 1994 ha co-fondato a Milano l’Associazione Culturale I Servi di Scena/ Teatro La Madrugada, con la quale ha intrapreso un’intensa avventura di formazione teatrale e di pratica quotidiana di teatro di gruppo, durata quasi vent’anni. I principali maestri sono stati gli attori dell’Odin Teatret e Ujwal Mukund Bhole, maestro indiano di Bharata Natyam. Come attrice, co-autrice e assistente alla regia ha realizzato numerosi spettacoli di sala e di strada che hanno viaggiato in Italia e all’estero. Ha tenuto seminari sul training fisico e vocale dell’attore in Italia, Polonia, Scozia, Corea del Sud e Turchia. Autrice e attrice, con la supervisione di Torgeir Wethal, del monologo Lorca Eran Tutti che in fase di studio ha vinto il premio Miglior Opera al Festival del Ticino 2009, e a ottobre 2011 il Primo Premio al Festival EMERSIONI di Milano. È artista docente nel progetto internazionale Mus-e che porta la pratica delle arti nelle scuole primarie pubbliche. Da sempre avida lettrice e giocatrice con le parole, dal 2000 ha avviato una parallela attività pedagogica sulla scrittura creativa.Da allora, tiene seminari e laboratori di scrittura presso scuole primarie e superiori, biblioteche pubbliche, associazioni e fondazioni, creando progetti in partnership con enti pubblici e privati e instaurando collaborazioni con altre docenze.
Il progetto A Room of One’s Madness fa parte di Virus!, un programma promosso e sostenuto da Fondazione Il Lazzaretto: dialoghi e workshop con artisti, performers, curatori, filosofi, scienziati, nel quale il pubblico, specialistico e non, è invitato a per contribuire alla co-creazione della programmazione del Festival della Peste! ponendo dubbi e domande, fornendo idee e punti di vista, mettendosi in relazione e in confronto diretto con il tema dell’anno.
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Questo articolo è stato scritto da Federico